Talált 714 Eredmények: nell'Altissimo

  • ma la colomba non trovò dove posare la pianta del piede e tornò a lui nell'arca, perché c'erano acque sulla superficie di tutta la terra. Ed egli stese la mano, la prese e la portò con sé dentro l'arca. (Genesi 8, 9)

  • Fu nell'anno seicentouno della vita di Noè, nel primo mese, nel primo giorno del mese, che le acque s'erano prosciugate sopra la terra: Noè scoperchiò l'arca, ed ecco che la superficie del suolo era prosciugata. (Genesi 8, 13)

  • Nell'anno quattordicesimo venne Chedorlàomer insieme ai re che erano con lui, e sconfissero i Refaim ad Astaròt-Karnaìm, gli Zuzìm ad Am, gli Emìm a Save-Kiriatàim (Genesi 14, 5)

  • Intanto Melchisedek, re di Salem, fece portare pane e vino. Era sacerdote di Dio altissimo, e (Genesi 14, 18)

  • benedisse Abram dicendo: "Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, Creatore del cielo e della terra! (Genesi 14, 19)

  • E benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha dato nelle mani i tuoi nemici!". Abram gli diede la decima di tutto. (Genesi 14, 20)

  • Ma Abram disse al re di Sòdoma: "Ho alzato la mano davanti al Signore, Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: (Genesi 14, 22)

  • Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentr'egli sedeva all'ingresso della tenda, nell'ora più calda del giorno. (Genesi 18, 1)

  • Ora, quando li ebbero fatti uscire fuori, uno di essi disse: "Fuggi! Si tratta della tua vita! Non guardare indietro e non fermarti nell'ambito della valle; fuggi sulla montagna, per non essere travolto!". (Genesi 19, 17)

  • Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, l'ora in cui sogliono uscire le donne ad attingere. (Genesi 24, 11)

  • E presto vuotò l'anfora nell'abbeveratoio, poi corse di nuovo ad attingere al pozzo, e attinse per tutti i cammelli di lui. (Genesi 24, 20)

  • Subito dopo uscì suo fratello nell'atto di tenere con la mano il calcagno di Esaù, e lo si chiamò Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni, alla loro nascita. (Genesi 25, 26)


“Há alegrias tão sublimes e dores tão profundas que não se consegue exprimir com palavras. O silêncio é o último recurso da alma, quando ela está inefavelmente feliz ou extremamente oprimida!” São Padre Pio de Pietrelcina