Levitico, 13
52. Bruci il vestito o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualsiasi oggetto di cuoio in cui si trovi la macchia, perché è lebbra contagiosa: sia bruciato col fuoco.
52. Bruci il vestito o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualsiasi oggetto di cuoio in cui si trovi la macchia, perché è lebbra contagiosa: sia bruciato col fuoco.
Levitico 13 si occupa di come identificare e trattare con la lebbra, una malattia contagiosa che era temuta e considerata impura in quel momento. Il capitolo descrive in dettaglio i sintomi e le caratteristiche della lebbra, nonché le misure da prendere per affrontarlo. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in Levitico 13:
Numeri 12:10: "E la nuvola si ritirò dalla tenda, ed ecco, Miriam divenne leproso, bianco come la neve; e Aaron guardò Miriam ed ecco, era lebbroso." Questo verso descrive il momento in cui Miriam, sorella di Mosè, era afflitto dalla lebbra come punizione per aver parlato male di Mosè. Ciò dimostra come la lebbra era temuta e vista come una punizione divina in quel momento.
2 Re 5:1: "Naaman, comandante del re del re di Siria, era un uomo importante agli occhi del suo Signore e molto rispettato, perché attraverso di lui il Signore aveva dato la vittoria alla Siria. Era coraggioso ma lebbroso. " Questo verso mette in evidenza l'importanza sociale e militare di Naaman, nonostante la sua lebbra, e come la malattia non ha discriminato tra le persone.
Luca 17:12-13: "Entrando in un villaggio, dieci lebbrosi andarono da lui, gridando: 'Gesù, maestro, ha pietà di noi!'" Questo verso narra l'incontro di Gesù con un gruppo di lebbrosi che chiede la sua guarigione, dimostrando che la malattia era considerata incurabile all'epoca e che la guarigione era vista come un miracolo.
Marco 1:40-42: "Un lebbroso venne da Gesù, supplicando le ginocchia, 'Se vuoi, puoi purificarmi!" Gesù lo ha aggravato, tese la mano, lo toccò e disse: "Voglio. Sii purificato!" Nello stesso momento la lebbra lo lasciò e fu purificato. " Questo versetto evidenzia anche la capacità di Gesù di curare la lebbra, che all'epoca era considerata incurabile.
Giovanni 9:1-3: "Camminando, Gesù vide un cieco di nascita. I suoi discepoli chiesero:" Maestro, che peccava, quest'uomo o i suoi genitori, per nascere cieco? " "Né lui né i suoi genitori peccavano", disse Gesù, "ma questo è successo a manifestare l'opera di Dio". "Sebbene questo versetto non si riferisca direttamente alla lebbra, suggerisce che la malattia non era necessariamente una punizione. Divino per i peccati commessi , ma potrebbe avere altre cause e scopi.
“Quem te agita e te atormenta é o demônio.Quem te consola é Deus”! São Padre Pio de Pietrelcina
