Talált 21412 Eredmények: là
Allora il Signore Dio modellò dal terreno tutte le fiere della steppa e tutti i volatili del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome. (Genesi 2, 19)
E così l'uomo impose dei nomi a tutto il bestiame, a tutti i volatili del cielo e a tutte le fiere della steppa; ma, per l'uomo, non fu trovato un aiuto a lui corrispondente. (Genesi 2, 20)
Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo sull'uomo, che si addormentò, poi gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. (Genesi 2, 21)
Il Signore Dio costruì la costola, che aveva tolto all'uomo, formandone una donna. Poi la condusse all'uomo. (Genesi 2, 22)
Allora l'uomo disse: "Questa volta è osso delle mie ossa e carne della mia carne! Costei si chiamerà donna perché dall'uomo fu tratta". (Genesi 2, 23)
Per questo l'uomo abbandona suo padre e sua madre e si attacca alla sua donna e i due diventano una sola carne. (Genesi 2, 24)
Or ambedue erano nudi, l'uomo e la sua donna, ma non sentivano mutua vergogna. (Genesi 2, 25)
Il serpente era la più astuta di tutte le fiere della steppa che il Signore Dio aveva fatto, e disse alla donna: "E' vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di nessun albero del giardino"?". (Genesi 3, 1)
La donna rispose al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare; (Genesi 3, 2)
ma del frutto dell'albero che sta nella parte interna del giardino Dio ha detto: "Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, per non morirne"". (Genesi 3, 3)
Ma il serpente disse alla donna: "Voi non morirete affatto! (Genesi 3, 4)
Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, seducente per gli occhi e attraente per avere successo; perciò prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò. (Genesi 3, 6)