Talált 835 Eredmények: pane del cielo

  • In principio Dio creò il cielo e la terra. (Genesi 1, 1)

  • E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. (Genesi 1, 8)

  • E Dio ordinò: "Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto". E avvenne così. (Genesi 1, 9)

  • Di nuovo Dio ordinò: "Vi siano delle lampade nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, (Genesi 1, 14)

  • e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra". E avvenne così. (Genesi 1, 15)

  • Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, (Genesi 1, 17)

  • E Dio disse: "Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo". E così avvenne; (Genesi 1, 20)

  • Finalmente Dio disse: "Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". (Genesi 1, 26)

  • Quindi Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra". (Genesi 1, 28)

  • Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde". E così avvenne. (Genesi 1, 30)

  • Queste sono le origini dei cieli e della terra quando Dio li creò. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, (Genesi 2, 4)

  • Allora il Signore Dio modellò dal terreno tutte le fiere della steppa e tutti i volatili del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome. (Genesi 2, 19)


“Pobres e desafortunadas as almas que se envolvem no turbilhão de preocupações deste mundo. Quanto mais amam o mundo, mais suas paixões crescem, mais queimam de desejos, mais se tornam incapazes de atingir seus objetivos. E vêm, então, as inquietações, as impaciências e terríveis sofrimentos profundos, pois seus corações não palpitam com a caridade e o amor. Rezemos por essas almas desafortunadas e miseráveis, para que Jesus, em Sua infinita misericórdia, possa perdoá-las e conduzi-las a Ele.” São Padre Pio de Pietrelcina