Talált 1183 Eredmények: il primo miracolo di Gesù

  • Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, e Iekameam quarto. (Cronache 1 23, 19)

  • Figli di Uzzièl: Mica il primo, Icasia secondo. (Cronache 1 23, 20)

  • Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameam quarto. (Cronache 1 24, 23)

  • Figli di Cosà, dei discendenti di Merari: Simri, il primo; non era il primogenito ma suo padre lo aveva costituito capo. (Cronache 1 26, 10)

  • A capo della prima classe, per il primo mese, c'era Iasobeam, figlio di Zabdiel; la sua divisione contava ventiquattromila uomini. (Cronache 1 27, 2)

  • Appartenente ai discendenti di Perez, comandava tutti gli ufficiali dell'esercito per il primo mese. (Cronache 1 27, 3)

  • Un'ala dell'altro cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della cella, mentre l'altra ala, essendo pure di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino. (Cronache 2 3, 12)

  • Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, egli aprì le porte del tempio del Signore e le restaurò. (Cronache 2 29, 3)

  • Cominciarono la purificazione il primo giorno del primo mese; nel giorno ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore, purificarono il tempio del Signore in otto giorni e terminarono il giorno sedici del primo mese. (Cronache 2 29, 17)

  • Giosia celebrò in Gerusalemme una Pasqua in onore del Signore; si immolò la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese. (Cronache 2 35, 1)

  • Nel primo anno di Ciro, re di Persia, in adempimento della parola del Signore, pronunciata da Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia. Egli fece proclamare per tutto il suo regno, a voce e per iscritto: " (Cronache 2 36, 22)

  • Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, allo scopo di realizzare la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale diffuse un proclama in tutto il suo regno, anche per iscritto, annunciando: (Esdra 1, 1)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina