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Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». (Genesi 15, 5)
E gli disse: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese». (Genesi 15, 7)
Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava. (Genesi 15, 11)
Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, (Genesi 16, 1)
Sarai disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò la voce di Sarai. (Genesi 16, 2)
Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad Abram, suo marito. (Genesi 16, 3)
Allora Sarai disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». (Genesi 16, 5)
La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, (Genesi 16, 7)
e le disse: «Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Vado lontano dalla mia padrona Sarai». (Genesi 16, 8)
Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». (Genesi 16, 9)
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: cammina davanti a me e sii integro. (Genesi 17, 1)
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re. (Genesi 17, 6)