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Sperimenta l'utilità del suo lavoro, non si spegne di notte la sua lampada. (Proverbi 31, 18)
Per tutti i giorni della sua vita, il suo lavoro è dolore e tristezza. Il suo cuore non riposa nemmeno di notte. Anche questo è vanità. (Qoelet (Ecclesiaste) 2, 23)
E come mi son dato a riflettere sulla sapienza e a considerare il lavoro che si fa sulla terra, per cui l'uomo non vede riposo né di giorno né di notte, (Qoelet (Ecclesiaste) 8, 16)
Tutti maneggiano la spada e sono maestri nella guerra; ognuno cinge la spada al fianco contro le insidie della notte. (Cantico dei Cantici 3, 8)
Io dormivo, ma il mio cuore era desto. Voce del mio Diletto che bussa: "Aprimi, sorella mia, amica mia, mia colomba, mia perfetta, perché il mio capo è pieno di rugiada, i miei riccioli di gocce della notte". (Cantico dei Cantici 5, 2)
Vieni, mio Diletto, usciamo alla campagna, vegliamo la notte nei villaggi! (Cantico dei Cantici 7, 12)
a questa certamente succede la notte, ma la malvagità non può prevalere sulla sapienza. (Sapienza 7, 30)
Rese ai santi il premio delle loro fatiche, li guidò per una via meravigliosa, divenne per loro un riparo di giorno e una luce di astri nella notte. (Sapienza 10, 17)
Persuasi di poter opprimere il popolo santo, gli iniqui giacevano inerti, prigionieri delle tenebre, avvolti da una lunga notte, rinchiusi dentro le case, lungi dalla provvidenza eterna. (Sapienza 17, 2)
Nessun fuoco, per quanto potente, aveva la forza di far luce, né le luci fulgide degli astri potevano illuminare quella orribile notte. (Sapienza 17, 5)
Ma essi, durante quella notte veramente impotente e uscita dai recessi degli impotenti inferi, addormentati di un medesimo sonno, (Sapienza 17, 14)
solo su di essi si stendeva una notte profonda, immagine delle tenebre che stavano per avvolgerli. Ma essi erano a se stessi più pesanti delle tenebre. (Sapienza 17, 21)
