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avverrà che, quando si troverà in stato di colpevolezza per una di queste cose, confesserà la cosa in cui ha peccato, (Levitico 5, 5)
o ha trovato un oggetto perduto e mente riguardo ad esso e giura il falso, a proposito di qualsiasi cosa del genere in cui l'uomo può peccare, (Levitico 5, 22)
o ogni oggetto riguardo al quale ha giurato il falso; di tutto ciò rimborserà il capitale, aggiungendovi un quinto; lo darà al proprietario il giorno in cui compirà il sacrificio di riparazione. (Levitico 5, 24)
Il sacerdote faccia per lui il rito espiatorio, alla presenza del Signore, e gli sarà perdonata qualsiasi mancanza di cui si sia reso colpevole". (Levitico 5, 26)
"Parla ad Aronne e ai suoi figli e di' loro: Ecco il rituale del sacrificio espiatorio: nel luogo in cui s'immola l'olocausto, s'immoli il sacrificio espiatorio, alla presenza del Signore; è cosa sacrosanta! (Levitico 6, 18)
Qualsiasi cosa ne tocca la carne viene a trovarsi in stato di consacrazione, e se si spruzza un po' del suo sangue su un vestito, quello su cui è stato spruzzato sia lavato in luogo sacro. (Levitico 6, 20)
Il recipiente di coccio in cui è stato cotto sia rotto, e se è stato cotto in un recipiente di bronzo, questo sia sfregato e lavato nell'acqua. (Levitico 6, 21)
Però nessuna vittima espiatoria, di cui una parte del sangue è portata nella tenda del convegno per fare espiazione in luogo sacro, sia mangiata; sia bruciata col fuoco. (Levitico 6, 23)
Nel luogo in cui si immola l'olocausto, s'immoli il sacrificio di riparazione e il suo sangue sia sparso intorno all'altare. (Levitico 7, 2)
Come per il sacrificio espiatorio così si faccia per il sacrificio di riparazione; la norma è unica per essi: la vittima con cui il sacerdote ha fatto l'espiazione spetta a lui. (Levitico 7, 7)
la carne del sacrificio di ringraziamento, che fa parte del sacrificio di comunione, sia mangiata nel giorno stesso in cui è offerta; non se ne lasci fino al mattino seguente. (Levitico 7, 15)
Se il sacrificio che si offre è per un voto o per un'offerta spontanea, sia mangiato nel giorno in cui è offerto il sacrificio e l'indomani; (Levitico 7, 16)