Re 2, 14
22. Dopo che il re si addormentò con i suoi antenati, egli ricostruì Elat restituendola così a Giuda.
22. Dopo che il re si addormentò con i suoi antenati, egli ricostruì Elat restituendola così a Giuda.
Il capitolo 14 di 2 Re si occupa della storia di Amazia, re di Giuda e del suo rapporto con Jehores King of Israel. Amaziah inizia una guerra con Jeoás, ma viene sconfitta e catturata. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in 2 Re 14.
2 Cronache 25:14: "Quando l'Amazzah tornò dall'uccisione degli Edomiti, portò gli dei dei figli di Seir e li mise davanti ai loro dei, e pronunciò davanti a loro e bruciò incenso." Questo verso mostra il carattere idolatro dell'Amazia, che lo ha portato a cercare gli dei dei figli di Seir invece di fidarsi di Dio per la sua protezione.
2 Re 13:25: "Jehu, figlio di Jehoshaphat, tornò e andò a Jezreel per riprendersi dalle ferite che gli Arame gli avevano causato quando combatteva Hazael, re di Siria." Questo verso mostra la relazione tra Jehu, il predecessore di Jehores, e Hazael, il nemico di Israele che aveva anche combattuto contro Jehu.
2 Re 13:22: "Hazael, re di Siria, oppresso Israele per tutto il regno di Jehoacaz." Questo verso mostra la pressione esterna che Gehores ha dovuto affrontare come re di Israele, mentre ha ereditato un regno debole e indebolito da Hazael.
2 Cronache 25:17-18: "Allora Jehores re di Israele salì e si ritrovarono faccia a faccia, lui e Amazias, re di Giuda, in Bete-Semes, che appartiene a Giuda. E Giuda fu sconfitta da Israele e ogni uomo fuggì nella sua tenda. " Questo verso racconta la battaglia tra Amazia e Jehores e la sconfitta di Giuda.
2 Cronache 25:23: "E Joas King of Israel arrestò Amazia, re di Giuda, figlio di Joas, Jehoacaz, in Bete-Semes e lo condusse a Gerusalemme e distrusse una parte del muro di Gerusalemme porta d'angolo, quattrocento cubiti. " Questo verso mostra la vittoria di Jehores sull'Amazzah e su come è stato in grado di catturarlo e saccheggiare Gerusalemme.
“Submeter-se não significa ser escravo, mas ser livre para receber santos conselhos.” São Padre Pio de Pietrelcina
