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Vangelo secondo Giovanni, 15

15. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

Wersety związane z Vangelo secondo Giovanni, 15:

Giovanni Capitolo 15 contiene le parole di Gesù sulla vera vite e sui suoi rami. Insegna l'importanza di rimanere in lui e nei suoi comandamenti per produrre frutti. Inoltre, parla dell'amore che deve esistere tra i suoi discepoli e che il mondo li odierà a causa sua. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in Giovanni 15:

Filippesi 4:13: "Posso fare tutto in Colui che mi rafforza". Questo versetto parla dell'importanza di fidarsi di Dio per darci forza in tutte le situazioni, proprio come Gesù sottolinea l'importanza di rimanere in Lui per dare frutto.

Colossesi 1:10: "In modo che tu possa camminare dignitoso davanti al Signore, gradito a lui in tutto, fruttuoso in ogni buona opera e crescere nella conoscenza di Dio". Proprio come Gesù istruisce i suoi discepoli a rimanere in Lui per dare frutto, Paolo sottolinea anche l'importanza di fruttificare nelle buone opere e crescere nella conoscenza di Dio.

1 Giovanni 2:6: "Chi dice che rimane in lui deve anche camminare mentre camminava." Questo verso evidenzia l'importanza di seguire l'esempio di Gesù e camminare nei suoi modi per rimanere in Lui.

Giovanni 17:14: "Ho dato loro la tua parola e il mondo li odiava, perché non sono nel mondo, proprio come non sono nel mondo". Proprio come Gesù insegna che il mondo odierà i suoi discepoli a causa dell'amore che si è reciproca, questo verso mette in evidenza la separazione tra i seguaci di Cristo e il mondo.

1 Giovanni 4:7: "Amato, ci amiamo, perché l'amore è di Dio; e tutti gli amanti nascono da Dio e conosce Dio". Questo versetto sottolinea l'importanza dell'amore tra i seguaci di Cristo, proprio come Gesù insegna in Giovanni 15:12-13 che devono amarsi mentre li amava.





“Amar significa dar aos outros – especialmente a quem precisa e a quem sofre – o que de melhor temos em nós mesmos e de nós mesmos; e de dá-lo sorridentes e felizes, renunciando ao nosso egoísmo, à nossa alegria, ao nosso prazer e ao nosso orgulho”. São Padre Pio de Pietrelcina