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Genesi, 47

17. Allora condussero a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in cambio di tutto il loro bestiame.

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Genesi 47 racconta la continuazione della storia di Joseph e di come ha aiutato il faraone a salvare l'Egitto dalla fame amministrando le vendite di grano. Joseph aiuta anche la sua famiglia a stabilirsi in Egitto fornendo loro terreni e cibo. I cinque versi di seguito sono stati selezionati per la loro rilevanza con gli argomenti trattati in questo capitolo.

Proverbi 13:11: "La fattoria che procede dalla vanità diminuirà, ma coloro che la raccolgono per lavoro aumenteranno". L'esempio di Joseph nel capitolo 47 del duro lavoro e nella gestione del grano che vendono saggiamente per salvare l'Egitto dalla fame è un'illustrazione di come il duro lavoro e la saggezza possano provocare prosperità.

Salmo 111:5: "È stato mantenuto a coloro che lo temono; ricorderà sempre la sua alleanza". L'aiuto di Joseph alla sua famiglia è un esempio della fedeltà di Dio per adempiere alle sue promesse di protezione e benedizione alla progenie di Abramo.

Ecclesiaste 3:1: "Tutto ha il suo certo tempo e c'è tempo per tutto lo scopo sotto il paradiso." Nel momento in cui Joseph è stato portato in Egitto, la sua ascesa al potere e l'opportunità di salvare l'Egitto dalla fame sono esempi di come Dio può usare tempi e circostanze per soddisfare i suoi scopi.

1 Timoteo 5:8: "Ma se qualcuno non è attento al tuo, e in particolare a quelli della loro famiglia, ha negato la fede ed è peggio degli infedele". Joseph si prese cura della sua famiglia, fornendo loro terreni e cibo, anche dopo essere stati venduti come schiavi e ha avuto molte difficoltà.

Filippesi 4:19: "Il mio Dio, secondo le sue ricchezze, soddisferà tutti i tuoi bisogni nella gloria da Cristo Gesù". La fornitura di cibo e terra per la famiglia di Giacobbe è un esempio della fedeltà di Dio per soddisfare tutti i nostri bisogni.





“Submeter-se não significa ser escravo, mas ser livre para receber santos conselhos.” São Padre Pio de Pietrelcina