Bíblia Católica
 

Re 2, 9

18. Il cavaliere gli andò incontro e disse: "Il re domanda: "Va tutto bene?"". Ieu rispose: "Che cosa t'importa se va tutto bene? Passa dietro di me!". La sentinella annunciò la cosa dicendo: "Il messaggero è giunto da essi, ma non è tornato".

Versículos relacionados com Re 2, 9:

Il capitolo 9 del libro di 2 re inizia con l'unzione di Jehu come re di Israele, designato da Dio per punire la casa di Achab per i suoi peccati. Jehu viene inviato ad omicidio Jorão, re di Israele, e Jehu svolge questo compito con successo. Inoltre, Jehu uccide anche Jezebel, la regina madre di Israele, che ha incitato il popolo ad adorare gli idoli. Ecco cinque versi relativi agli argomenti trattati in 2 Re 9:

Deuteronomio 7:25:25-26: "Le immagini scolpite dei tuoi dei bruceranno. Detestabile al Signore, tuo Dio ". Questo verso parla del divieto del culto degli idoli e della distruzione delle loro immagini, che è rilevante nel contesto della morte di Jezebel.

1 Re 19:16: "Unja Hazael King sulla Siria, e anche Annja Jeú, figlio di Ninse, re su Israele; Unja Eliseo, figlio di Safate, di Abel-Meolá, come profeta per succederti." Questo verso è una profezia di Dio per Elia, che prevede l'ascesa di Jehu come re di Israele.

1 Re 21:23: "E a causa di Jezebel, il Signore dice: 'I cani mangeranno Jezebel nel campo di Jezreel.'" Questo versetto è una profezia di Elia ad Achab, che annuncia la morte di Jezebel, la regina-madre di Israele.

Esodo 34:14: "Non adorano nessun altro Dio, perché il Signore, il cui nome è zelante, è il Dio zelante". Questo verso rafforza il divieto del culto degli idoli e l'esclusività del culto del vero Dio.

Salmo 68:30: "REBPEL le bestie che sono accolte tra le canne, l'orda dei tori con i popoli dei popoli, che prostrano con doni d'argento; dissipa le nazioni di Bellicas." Questo versetto parla della vittoria di Dio sui nemici di Israele, che è rilevante nel contesto dell'ascensione di Jehu come re e del suo ruolo nel punire la casa di Achab.





“Amar significa dar aos outros – especialmente a quem precisa e a quem sofre – o que de melhor temos em nós mesmos e de nós mesmos; e de dá-lo sorridentes e felizes, renunciando ao nosso egoísmo, à nossa alegria, ao nosso prazer e ao nosso orgulho”. São Padre Pio de Pietrelcina