Geremia, 46

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni.

2 Per l'Egitto. Sull'esercito del faraone Necao re d'Egitto, a Càrchemis presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor re di Babilonia vinse nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda.

3 Preparate scudo grande e piccolo e avanzate per la battaglia.

4 Attaccate i cavalli, montate, o cavalieri. Schieratevi con gli elmi, lucidate le lance, indossate le corazze!

5 Che vedo? Sono sbigottito, retrocedono! I loro prodi sono sconfitti, fuggono a precipizio senza voltarsi; il terrore è tutt'intorno. Parola del Signore.

6 Il più agile non scamperà né il più prode si salverà. A settentrione, sulla riva dell'Eufrate, inciampano e cadono.

7 Chi è che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente?

8 E' l'Egitto che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente. Esso dice: «Salirò, ricoprirò la terra, distruggerò la città e i suoi abitanti».

9 Caricate, cavalli, avanzate, carri! Avanti o prodi! uomini di Etiopia e di Put, voi che impugnate lo scudo, e voi di Lud che tendete l'arco.

10 Ma quel giorno per il Signore Dio degli eserciti, è un giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici. La sua spada divorerà, si sazierà e si inebrierà del loro sangue; poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli eserciti, nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate.

11 Sali in Gàlaad e prendi il balsamo, vergine, figlia d'Egitto. Invano moltiplichi i rimedi, non c'è guarigione per te.

12 Le nazioni hanno saputo del tuo disonore; del tuo grido di dolore è piena la terra, poiché il prode inciampa nel prode, tutti e due cadono insieme.

13 Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d'Egitto.

14 Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdòl, fatelo udire a Menfi e a Tafni; dite: «Alzati e preparati, perché la spada divora tutto intorno a te».

15 Perché mai Api è fuggito? Il tuo toro sacro non resiste? Il Signore lo ha rovesciato.

16 Una gran folla vacilla e stramazza, ognuno dice al vicino: «Su, torniamo al nostro popolo, al paese dove siamo nati, lontano dalla spada micidiale!».

17 Chiamate pure il faraone re d'Egitto: Frastuono, che lascia passare il momento buono.

18 Per la mia vita - dice il re il cui nome è Signore degli eserciti - uno verrà, simile al Tabor fra le montagne, come il Carmelo presso il mare.

19 Prepàrati il bagaglio per l'esilio, o gente che abiti l'Egitto, perché Menfi sarà ridotta a un deserto, sarà devastata, senza abitanti.

20 Giovenca bellissima è l'Egitto, ma un tafano viene su di lei dal settentrione.

21 Anche i suoi mercenari nel paese sono come vitelli da ingrasso. Anch'essi infatti han voltate le spalle, fuggono insieme, non resistono, poiché il giorno della sventura è giunto su di loro, il tempo del loro castigo.

22 La sua voce è come di serpente che sibila, poiché essi avanzano con un esercito e armati di scure vengono contro di lei, come tagliaboschi.

23 Abbattono la sua selva - dice il Signore - e non si possono contare, essi sono più delle locuste, sono senza numero.

24 Prova vergogna la figlia d'Egitto, è data in mano a un popolo del settentrione.

25 Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice: «Ecco, punirò Amòn di Tebe, l'Egitto, i suoi dei e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui.

26 Li consegnerò in potere di coloro che attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato». Parola del Signore.

27 «Ma tu non temere, Giacobbe mio servo, non abbatterti, Israele; poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano e la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà in pace, tranquillo e nessuno lo molesterà.

28 Tu non temere, Giacobbe mio servo, - dice il Signore - perché io sono con te. Annienterò tutte le nazioni tra le quali ti ho disperso, ma di te non farò sterminio; ti castigherò secondo equità, ma non ti lascerò del tutto impunito».




Versículos relacionados com Geremia, 46:

Geremia 46 descrive la caduta della nazione egiziana nelle mani dell'Impero babilonese dalla prospettiva del profeta Geremia. Il capitolo inizia con la profezia di Dio contro l'esercito egiziano, avvertendo che saranno sconfitti e che il Nilo diventerà un deserto. Poi c'è una descrizione della battaglia di Carquemis, in cui l'esercito egiziano viene sconfitto. Di seguito sono riportati cinque versi che si occupano di argomenti relativi al capitolo.

Esodo 14:14: "Il Signore combatterà per te; si zitti." Questo verso parla della fiducia che il popolo di Dio deve avere nella loro protezione. In Geremia 46, Dio profetizza la caduta dell'esercito egiziano, dimostrando che ha potere su tutte le nazioni.

Isaia 31:1: "Guai a coloro che scendono in Egitto in cerca di aiuto, che si fidano dei cavalli, e riposano sulla moltitudine delle loro auto e sulla forza dei loro cavalieri, ma non guardano il santo di Israele, né cercano il Signore! Questo verso mette in guardia contro la fiducia nel potere militare o in altri paesi piuttosto che fidarsi di Dio. Geremia 46 mostra la caduta dell'Egitto e come si fidavano della propria forza piuttosto che cercare l'aiuto di Dio.

Salmo 20:7-8: "Alcune auto fiduciarie, alcune nei cavalli, ma confidiamo nel nome del Signore, il nostro Dio. Si piegano e cadono, ma ci alziamo e ci alziamo". Questo verso parla di fiducia in Dio e nella vittoria che può portare ai nemici. In Geremia 46, la nazione egiziana si fida nei suoi cavalli e auto di guerra, ma Dio profetizza la sua caduta.

Proverbi 21:31: "Il cavallo è preparato per il giorno della battaglia, ma la vittoria viene dal Signore". Questo verso sottolinea che mentre le nazioni possono preparare le loro forze militari per la battaglia, è Dio che dà la vittoria. In Geremia 46, Dio profetizza la caduta dell'Egitto e come la sua fiducia nella propria forza non può salvarli.

Isaia 30:7: "Perché l'Egitto aiuterà invano e senza profitto; quindi lo chiamo orgoglio insolente." Questo versetto parla dell'inutilità di fidarsi dell'Egitto per aiutare o proteggere. In Geremia 46, Dio profetizza la caduta dell'Egitto e il modo in cui si fidavano della propria forza e aiuto da altri paesi piuttosto che cercare l'aiuto di Dio.


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