Genesi, 31

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: «Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna».

2 Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui come prima.

3 Il Signore disse a Giacobbe: «Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te».

4 Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge

5 e disse loro: «Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me.

6 Voi stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze,

7 mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.

8 Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate.

9 Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me.

10 Una volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati.

11 L'angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi.

12 Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa.

13 Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!».

14 Rachele e Lia gli risposero: «Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre?

15 Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro danaro?

16 Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fà pure quanto Dio ti ha detto».

17 Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli

18 e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan.

19 Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre.

20 Giacobbe eluse l'attenzione di Làbano l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire;

21 così poté andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si diresse verso le montagne di Gàlaad.

22 Al terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito.

23 Allora egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di Gàlaad.

24 Ma Dio venne da Làbano l'Arameo in un sogno notturno e gli disse: «Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio nulla!».

25 Làbano andò dunque a raggiungere Giacobbe; ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Làbano si era accampato con i parenti sulle montagne di Gàlaad.

26 Disse allora Làbano a Giacobbe: «Che hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via le mie figlie come prigioniere di guerra!

27 Perché sei fuggito di nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con festa e con canti, a suon di timpani e di cetre!

28 E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai agito in modo insensato.

29 Sarebbe in mio potere di farti del male, ma il Dio di tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, né in bene né in male!

30 Certo, sei partito perché soffrivi di nostalgia per la casa di tuo padre; ma perché mi hai rubato i miei dei?».

31 Giacobbe rispose a Làbano e disse: «Perché avevo paura e pensavo che mi avresti tolto con la forza le tue figlie.

32 Ma quanto a colui presso il quale tu troverai i tuoi dei, non resterà in vita! Alla presenza dei nostri parenti riscontra quanto vi può essere di tuo presso di me e prendilo». Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele.

33 Allora Làbano entrò nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due schiave, ma non trovò nulla. Poi uscì dalla tenda di Lia ed entrò nella tenda di Rachele.

34 Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò.

35 Essa parlò al padre: «Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne». Làbano cercò dunque il tutta la tenda e non trovò gli idoli.

36 Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse: «Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a inseguirmi?

37 Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti e siano essi giudici tra noi due.

38 Vent'anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge non ho mai mangiato.

39 Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne compensavo il danno e tu reclamavi da me ciò che veniva rubato di giorno e ciò che veniva rubato di notte.

40 Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi.

41 Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte.

42 Se non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro».

43 Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: «Queste figlie sono mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e quanto tu vedi è mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che esse hanno messi al mondo?

44 Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza io e te e ci sia un testimonio tra me e te».

45 Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele.

46 Poi disse ai suoi parenti: «Raccogliete pietre», e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio. Poi mangiarono là su quel mucchio.

47 Làbano lo chiamò Iegar-Saaduta, mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed.

48 Làbano disse: «Questo mucchio sia oggi un testimonio tra me e te» per questo lo chiamò Gal-Ed

49 e anche Mizpa, perché disse: «Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo più l'un l'altro.

50 Se tu maltratterai le mie figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sarà con noi, ma bada, Dio sarà testimonio tra me e te».

51 Soggiunse Làbano a Giacobbe: «Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretta tra me e te.

52 Questo mucchio è testimonio e questa stele è testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte per fare il male.

53 Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi». Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco.

54 Poi offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi mangiarono e passarono la notte sulle montagne.




Versículos relacionados com Genesi, 31:

Genesi 31 riferisce la fuga di Jacob dalla casa di Laban con la sua famiglia e i suoi greggi. Jacob aveva lavorato per molti anni a Laban, ma si era reso conto che era stato ingannato ed esplorato da lui. Dopo aver ricevuto un messaggio da Dio che diceva di tornare nella terra dei suoi genitori, Jacob decise di fuggire con tutto ciò che aveva acquisito nei suoi anni di lavoro a Laban. Durante la sua fuga, Laban lo inseguì, ma Dio intervenne per proteggere Giacobbe. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in Genesi 31:

Deuteronomio 24:14: "Non sopraffà i poveri e i bisognosi diaristi, che sia dei tuoi fratelli o degli stranieri che vivono nella tua terra e nelle tue città." Questo verso parla dell'ingiustizia che Jacob ha provato da parte di Laban, che lo ha esplorato per anni. La Bibbia condanna l'oppressione dei poveri e dei bisognosi, compresi i lavoratori che dipendono dal loro stipendio quotidiano.

Salmo 121:7-8: "Il Signore ti manterrà da ogni male; manterrà la tua vita. Il Signore manterrà la tua partenza e il tuo arrivo da ora e per sempre." Jacob fuggì da Laban per paura di essere perseguitato e danneggiato da lui. Questo salmo parla di protezione divina, dimostrando che Dio si prende cura di coloro che si fidano di lui e li proteggono da ogni male.

Proverbi 14:31: "Chi opprime i poveri insulta il suo creatore, ma chiunque si scuote dal bisognoso onore a Dio". Laban ha agito egoisticamente e opprimente in relazione a Giacobbe, mangerndo a mancare come lavoratore e parente. Questo verso mostra che l'atteggiamento di Laban non era solo ingiusto, ma anche Dio disonorato.

Isaia 41:10: "Non aver paura, perché io sono con te; non scoraggiarti, perché io sono il tuo Dio. Ti do la forza e ti aiuto; ti proteggo con la mia mano forte." Jacob aveva paura di Laban, ma si fidava di Dio per proteggerlo durante la sua fuga. Questo verso mostra che Dio è colui che ci dà la forza per affrontare difficoltà e ci protegge in tempi di pericolo.

Atti 26:17-18: "Li mando a loro, per aprire gli occhi e convertirli dall'oscurità alla luce e dal potere di Satana a Dio, affinché possano ricevere perdono dai peccati e eredità tra coloro che sono santificati da fede in me ". Jacob si allontanò da Laban per adempiere al piano di Dio per la sua vita e tornare nella terra dei suoi genitori. Questo verso mostra che Dio ha un piano per ognuno di noi e che spesso è necessario prendere decisioni difficili per seguirlo.


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