Löydetty 4767 Tulokset: arresto della casa
Va' in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e prenditi di là in moglie qualcuna delle figlie di Làbano, fratello di tua madre. (Genesi 28, 2)
La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. Saranno benedette in te e nella tua discendenza tutte le famiglie della terra. (Genesi 28, 14)
Ebbe paura e disse: "Com'è terribile questo luogo! Questa è nientemeno che la casa di Dio e la porta del cielo". (Genesi 28, 17)
E chiamò quel luogo Betel, mentre prima il nome della città era Luz. (Genesi 28, 19)
e se ritornerò in pace alla casa di mio padre, allora il Signore sarà il mio Dio. (Genesi 28, 21)
E questa pietra che io ho eretto come una stele sacra sarà una casa di Dio e di tutto quello che mi darai io ti offrirò la decima". (Genesi 28, 22)
Quando Làbano udì la notizia di Giacobbe, figlio di sua sorella, gli corse incontro, l'abbracciò, lo baciò e lo condusse in casa sua. Ed egli raccontò a Làbano tutte queste vicende. (Genesi 29, 13)
Or Làbano aveva due figlie. Il nome della maggiore era Lia e il nome della minore era Rachele. (Genesi 29, 16)
Rispose Làbano: "Non si usa far così nel nostro paese, che si dia la minore prima della maggiore. (Genesi 29, 26)
Rachele vide che non poteva partorire figlioli a Giacobbe. Allora Rachele diventò gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi dei figli, se no muoio!". (Genesi 30, 1)
Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò nella campagna delle mandragole che portò a Lia, sua madre. Allora Rachele disse a Lia: "Dammi, di grazia, un po' delle mandragole del figlio tuo". (Genesi 30, 14)
Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano: "Lasciami partire, sicché me ne vada a casa mia, nel mio paese. (Genesi 30, 25)