Löydetty 14 Tulokset: Casabià

  • figlio di Casabia, figlio di Amasia, figlio di Chilkia, (Cronache 1 6, 30)

  • Dei leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di Casabia dei figli di Merari, (Cronache 1 9, 14)

  • Per Idutun i figli di Idutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Simei, Casabià, Mattatia: sei sotto la direzione del loro padre Idutun, che profetava al suono delle cetre per celebrare e lodare il Signore. (Cronache 1 25, 3)

  • la dodicesima a Casabià, con i figli e i fratelli: dodici; (Cronache 1 25, 19)

  • Fra i discendenti di Ebron c'erano Casabià e i suoi fratelli, uomini di valore, in numero di millesettecento, preposti alla sorveglianza d'Israele dalla Transgiordania all'occidente, riguardo a ogni cosa che concernesse il culto del Signore e il servizio del re. (Cronache 1 26, 30)

  • su quella di Levi, Casabia figlio di Kemuel; sugli Aronnidi, Zadòk; (Cronache 1 27, 17)

  • Conania, Semaia, Netaneèl, suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd, capi dei leviti, donarono ai leviti come vittime pasquali cinquemila agnelli e cinquecento buoi. (Cronache 2 35, 9)

  • e Casabià e con lui Isaia, dei figli di Merari, e i loro fratelli e figli in numero di venti. (Esdra 8, 19)

  • Quindi scelsi dodici tra i capi dei sacerdoti, e cioè Serebià, Casabià e con essi dieci dei loro fratelli; (Esdra 8, 24)

  • Dopo di lui restaurarono i leviti: Recum, figlio di Bani, e vicino a lui Casabià, capo di metà del distretto di Keilà, per il suo distretto. (Neemia 3, 17)

  • Dei leviti: Semaia figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di Casabia, figlio di Bunni; (Neemia 11, 15)

  • Il capo dei leviti a Gerusalemme era Uzzi figlio di Bani, figlio di Casabia, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio del tempio; (Neemia 11, 22)


“Pobres e desafortunadas as almas que se envolvem no turbilhão de preocupações deste mundo. Quanto mais amam o mundo, mais suas paixões crescem, mais queimam de desejos, mais se tornam incapazes de atingir seus objetivos. E vêm, então, as inquietações, as impaciências e terríveis sofrimentos profundos, pois seus corações não palpitam com a caridade e o amor. Rezemos por essas almas desafortunadas e miseráveis, para que Jesus, em Sua infinita misericórdia, possa perdoá-las e conduzi-las a Ele.” São Padre Pio de Pietrelcina