Catholic Bible
 

Cronache 2, 22

6. il quale ritornò a curarsi in Izreèl per le ferite ricevute a Ramot, combattendo contro Cazaèl, re di Aram. Acazia, figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram, figlio di Acab in Izreèl, perché questi era sofferente.

Verses related to Cronache 2, 22:

2 Cronache 22 riferisce l'ascesa al trono di Giuda del re Acazia, figlio di Atalia, che governò solo per un anno e seguì il cattivo esempio di sua madre e del re di Israele, Achab. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in questo capitolo:

1 Re 16:30-33: "E Achab, figlio di Onri, fece ciò che era malvagio agli occhi del Signore, più di tutti coloro che erano prima di lui ... e Achab fece un piccolo posto e quindi Achab fece di più Provoca il Signore, Dio di Israele, l'ira che tutti i re di Israele che erano davanti a lui ". Questo versetto menziona il re Achab de Israele, a cui si fa riferimento in 2 Cronache 22:3 come esempio a cui seguire Acazia.

1 Re 21:25: "Non c'era nessuno come Achab, che si vendeva per fare il male agli occhi del Signore, perché sua moglie, Jezebel, lo incitò". Questo verso si riferisce alla moglie di Achab, Jezebel, che è anche menzionato in 2 Chronicles 22:2 come madre di Acazia.

2 Re 9:30-37: questo è un resoconto della morte di Jezebel, che è menzionato in 2 Cronache 22:2 come madre di Acazia. Sebbene non sia direttamente correlato al regno di Acazia, è un esempio di come la malvagità di Jezebel abbia influenzato coloro che lo circondavano.

Proverbi 22:8: "Chi semina l'iniquità avrà problemi e la canna della sua rabbia sarà distrutta". Questo verso evidenzia la conseguenza della malvagità, che è un tema presente nel regno delle acazia.

Isaia 1:4: "Ah, nazione peccaminosa, persone cariche di iniquità, discesa di malvaghi, bambini che si corrompono! Questo verso riflette le condizioni di Giuda sotto il regno di Acazia, che si allontanarono dal Signore e seguì il male di sua madre e del re di Israele.





“A prática das bem-aventuranças não requer atos de heroísmo, mas a aceitação simples e humilde das várias provações pelas quais a pessoa passa.” São Padre Pio de Pietrelcina