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Partirono per Gerusalemme alcuni Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati, nel settimo anno del re Artaserse. (Esdra 7, 7)
ho pesato per loro l'argento, l'oro e i vasi, l'offerta per il tempio del nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi e da tutti gli Israeliti che si trovavano da quelle parti. (Esdra 8, 25)
Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo, prostrato davanti al tempio di Dio, si riunì intorno a lui un'assemblea molto numerosa d'Israeliti: uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva a dirotto. (Esdra 10, 1)
Quanto agli Israeliti: dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia, Miamìn, Eleàzaro, Malchia e Benaià; (Esdra 10, 25)
sia il tuo orecchio attento, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a te giorno e notte per gli Israeliti, tuoi servi, confessando i peccati che noi Israeliti abbiamo commesso contro di te; anch'io e la casa di mio padre abbiamo peccato. (Neemia 1, 6)
Ma lo vennero a sapere Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e furono molto contrariati per il fatto che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti. (Neemia 2, 10)
Poi i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città. Giunse il settimo mese e gli Israeliti stavano nelle loro città. (Neemia 7, 72)
Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese (Neemia 8, 14)
Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè, figlio di Nun, gli Israeliti non avevano fatto così fino a quel giorno. Vi fu gioia molto grande. (Neemia 8, 17)
Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno, vestiti di sacchi e coperti di polvere. (Neemia 9, 1)
Questi sono i capi della provincia che si stabilirono a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda si stabilirono nelle rispettive città, ognuno nella sua proprietà, Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i figli degli schiavi di Salomone. (Neemia 11, 3)
perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché, contro di loro, avevano pagato Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione. (Neemia 13, 2)