Atti degli Apostoli, 17

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Seguendo la via di Anfipoli e Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei.

2 Come era sua consuetudine Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture,

3 spiegandole e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti; il Cristo, diceva, è quel Gesù che io vi annunzio.

4 Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un buon numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà.

5 Ma i Giudei, ingelositi, trassero dalla loro parte alcuni pessimi individui di piazza e, radunata gente, mettevano in subbuglio la città. Presentatisi alla casa di Giasone, cercavano Paolo e Sila per condurli davanti al popolo.

6 Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città gridando: «Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono anche qui e Giasone li ha ospitati.

7 Tutti costoro vanno contro i decreti dell'imperatore, affermando che c'è un altro re, Gesù».

8 Così misero in agitazione la popolazione e i capi della città che udivano queste cose;

9 tuttavia, dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono.

10 Ma i fratelli subito, durante la notte, fecero partire Paolo e Sila verso Berèa. Giunti colà entrarono nella sinagoga dei Giudei.

11 Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica ed accolsero la parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così.

12 Molti di loro credettero e anche alcune donne greche della nobiltà e non pochi uomini.

13 Ma quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che anche a Berèa era stata annunziata da Paolo la parola di Dio, andarono anche colà ad agitare e sobillare il popolo.

14 Allora i fratelli fecero partire subito Paolo per la strada verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero in città.

15 Quelli che scortavano Paolo lo accompagnarono fino ad Atene e se ne ripartirono con l'ordine per Sila e Timòteo di raggiungerlo al più presto.

16 Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli.

17 Discuteva frattanto nella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla piazza principale con quelli che incontrava.

18 Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui e alcuni dicevano: «Che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?». E altri: «Sembra essere un annunciatore di divinità straniere» poiché annunziava Gesù e la risurrezione.

19 Presolo con sé, lo condussero sull'Areòpago e dissero: «Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da te?

20 Cose strane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo dunque conoscere di che cosa si tratta».

21 Tutti gli Ateniesi infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che parlare e sentir parlare.

22 Allora Paolo, alzatosi in mezzo all'Areòpago, disse: «Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei.

23 Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio.

24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo

25 né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.

26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio,

27 perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi.

28 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto:

29 Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'immaginazione umana.

30 Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi,

31 poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».

32 Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo deridevano, altri dissero: «Ti sentiremo su questo un'altra volta».

33 Così Paolo uscì da quella riunione.

34 Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questi anche Dionigi membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.




Versículos relacionados com Atti degli Apostoli, 17:

Il capitolo 17 del Libro degli Atti degli Apostoli narra il viaggio missionario di Paolo a Tessalonica e Bereia, dove predicava il Vangelo agli ebrei e ai gentili. Paolo presentò Gesù come il Messia promesso nelle Scritture e molti credevano, ma affrontò anche l'opposizione e la persecuzione. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in Atti 17:

Matteo 5:10: "Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché il loro è il regno dei cieli". Questo verso mostra che la persecuzione è una parte prevista della vita cristiana, specialmente quando viene predicata la giustizia di Dio. Paolo affrontò l'opposizione a Salonicco e Bereia, ma continuò a predicare fedelmente il Vangelo.

Romani 1:16: "Perché non mi vergogno del Vangelo, poiché è il potere di Dio per la salvezza di tutti coloro che credono; prima ebreo, e anche del greco". Paolo non si vergognava di predicare il Vangelo in Tessalonica e Bereia, nonostante l'opposizione che affrontava. Sapeva che il Vangelo è il potere di Dio per la salvezza e lo ha condiviso con coloro che lo hanno ascoltato.

Romani 3:23: "Perché tutti hanno peccato e privato sono della gloria di Dio". Paolo presentò Gesù come il Messia promesso, ma spiegò anche che tutti i peccati e avevano bisogno di salvezza in Cristo. Questo verso mostra che il messaggio di Paolo in Salonicina e Bereia era radicato nella verità biblica che tutti peccavano e hanno bisogno di un salvatore.

Romani 10:14-15: "Come invocheranno quello a cui non hanno creduto? E come crederanno in chi non ha sentito? E come sentiranno se non c'è nessuno che predica? E come loro Predicheranno, se non vengono inviati? Come viene scritto: quanto sono belli i piedi di coloro che annunciano la pace, quelli che annunciano cose buone! " Questo verso sottolinea l'importanza della predicazione del Vangelo. Paolo fu mandato a Salonicco e Bereia per predicare il Vangelo in modo che coloro che ascoltano potessero credere e essere salvati.

2 Timoteo 3:16-17: "Tutte le Scritture sono ispirate da Dio e utili per insegnare, rimproverare, correggere e istruire la giustizia, che l'uomo di Dio sarà in grado e pienamente preparato per ogni buona opera". Paul ha basato il suo messaggio su Tessalonica e Bereia nelle Scritture. Ha usato le Scritture per insegnare, rimproverare, correggere e istruire coloro che hanno ascoltato il loro messaggio nella giustizia. Questo verso sottolinea l'importanza delle Scritture nella nostra vita cristiana e la predicazione del Vangelo.


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