Vangelo secondo Giovanni, 7
15. I Giudei erano stupiti e dicevano: "Come mai costui sa di lettere senza essere stato a scuola?".
15. I Giudei erano stupiti e dicevano: "Come mai costui sa di lettere senza essere stato a scuola?".
Nel capitolo 7 del Vangelo di Giovanni, Gesù va a Gerusalemme per la festa dei tabernacoli e insegna nel tempio. Affronta l'opposizione dei leader religiosi e parla della sua missione e della sua relazione con Dio. Di seguito sono riportati cinque versetti della Bibbia relativi agli argomenti affrontati in Giovanni 7:
Proverbi 1:22 - "Per quanto tempo, o semplice, la semplicità gialla? E desideri la derisione? E tu pazzo, annoiarai la conoscenza?" - Questo verso affronta il rifiuto della saggezza e della conoscenza, temi discussi in Giovanni 7, in cui i leader religiosi si oppongono al messaggio di Gesù.
Giovanni 5:39 - "Esamina le Scritture, perché ti prendi cura della vita eterna in esse, e sono quelli che testimoniano di me" - Gesù usa le Scritture per mostrare la sua relazione con Dio e soddisfare la profezia. Questo verso evidenzia l'importanza di leggere e studiare le Scritture.
Giovanni 7:16 - "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha inviato" - Gesù insegna che il suo messaggio viene da Dio e non da se stesso. Questo verso è importante perché Gesù afferma la sua autorità e la sua relazione con Dio.
Giovanni 7:37-38- "L'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si è preparato e ha pianto, dicendo: se qualcuno ha sete, vieni da me e bevi. Chiunque crede in me, come dice Scritture, fiumi di acqua vivente correranno dal tuo grembo ". - Questo verso mette in evidenza l'offerta di Gesù di soddisfare la sete spirituale delle persone e il loro potere di dare la vita eterna.
Giovanni 7:52 - "Hanno risposto loro, sei anche dalla Galilea? Esamina e lo vede dalla Galilea non ha mai portato un profeta" - questo versetto mostra l'incredulità dei leader religiosi in Gesù e la loro origine. È un esempio dell'opposizione che Gesù deve affrontare nel suo ministero.
“Temos muita facilidade para pedir, mas não para agradecer”. São Padre Pio de Pietrelcina
