Cronache 1, 6
15. di cui fu figlio Simea, di cui fu figlio Agghiia, di cui fu figlio Asaia.
15. di cui fu figlio Simea, di cui fu figlio Agghiia, di cui fu figlio Asaia.
Il capitolo 6 di 1 Chronicles presenta la genealogia dei leviti, tra cui i discendenti di Aaron, il primo sommo sacerdote. Sono menzionati i nomi dei leader delle famiglie levitiche e la distribuzione delle città del rifugio. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in 1 Cronache 6:
Esodo 6:16-20: "Questi sono i nomi dei figli di Levi, secondo le loro generazioni: Gérson, Coate e Merari. E gli anni della vita di Levi erano centotrentasette anni. Figli di Gérson: Libni e Simei, secondo Alle sue famiglie. E i figli di Coate: Arão, Izar, Hebrom e Uziel. E gli anni della vita di Coate furono centotrenta anni. " Questo verso presenta l'origine della tribù di Levi e i nomi dei suoi figli, tra cui Arão, padre di Mosè e Aaron.
Numeri 35:6: "E le città che darai ai leviti, sei città di rifugio, che li farai impostare, in modo che l'assassino venga accolto; Questo verso si riferisce alla distribuzione delle città del rifugio, che è menzionata in 1 Cronache 6.
Giosuè 21:4: "I figli di Aaron, dei Coatriti, tra i figli di Levi, perché la fortuna cadde per primo su di loro." Questo verso mette in evidenza la posizione privilegiata dei discendenti di Aaron tra i leviti, poiché sono stati scelti per essere i sacerdoti del popolo di Israele.
1 Cronache 6:48: "E i suoi fratelli Levite furono messi su tutta la opera del tabernacolo della casa di Dio". Questo verso mostra che i leviti erano responsabili di prendersi cura del tabernacolo e di tutte le loro attività liturgiche.
1 Cronache 6:62: "E ai figli di Gérson, secondo le loro famiglie, diede la tribù di Issacar e la tribù di Aser e la tribù di Naftali e metà della tribù di Manasse a Basã, tredici città. " Questo verso mette in evidenza la distribuzione territoriale delle città dei leviti, comprese le città attribuite ai bambini di Gérson.
“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina
