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• il sapiente ha gli occhi in testa e lo stolto cammina nelle tenebre. Ma subito notai che la stessa sorte tocca a entrambi. (Qoelet (Ecclesiaste) 2, 14)

• Pensai fra me: "Toccherà anche a me la stessa sorte dello stolto; e a che pro, allora, sono diventato tanto sapiente?". Così conclusi fra me che anche questo è un'assurdità. (Qoelet (Ecclesiaste) 2, 15)

• Infatti la memoria del sapiente scompare come quella dello stolto, per sempre; ben presto tutto è dimenticato. E come muore anche il sapiente insieme allo stolto! (Qoelet (Ecclesiaste) 2, 16)

• E chi sa se sarà sapiente o stolto? Ma è certo che sarà suo tutto ciò che ho fatto con la mia fatica e con la mia sapienza sotto il sole. Anche questo è vanità. (Qoelet (Ecclesiaste) 2, 19)

• Lo stolto tiene le mani in mano e sciupa la sua vita. (Qoelet (Ecclesiaste) 4, 5)

• Meglio un giovane di bassa origine, ma sapiente, che un re vecchio, ma stolto, che non sappia più usare della propria mente. (Qoelet (Ecclesiaste) 4, 13)

• Infatti quando ci si dà troppo da fare, nascono i sogni, quando si parla troppo viene il discorso stolto. (Qoelet (Ecclesiaste) 5, 2)

• E allora che vantaggio ha il sapiente sullo stolto? Che serve al poveraccio sapersi destreggiare nella vita? (Qoelet (Ecclesiaste) 6, 8)

• Il pensiero del sapiente è rivolto alla casa in cordoglio, il pensiero dello stolto alla casa in allegria. (Qoelet (Ecclesiaste) 7, 4)

• perché come lo scoppiettio degli sterpi sotto la pentola, così è il riso dello stolto. Ma anche questo è vanità, (Qoelet (Ecclesiaste) 7, 6)

• perché l'oppressione può rendere stolto il sapiente, e un donativo può corrompere il cuore. (Qoelet (Ecclesiaste) 7, 7)

• Ma non essere nemmeno troppo cattivo né troppo stolto, se non vuoi perire prima del tuo tempo. (Qoelet (Ecclesiaste) 7, 17)