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Ulula, o Chesbòn, perché è stata devastata Ai; gridate, o figlie di Rabbà, cingetevi di sacco, fate lamento e girovagate tra le macerie poiché Milcom in esilio se ne va. (Geremia 49, 3)
E' fiaccata Damasco, è stata travolta in fuga e un tremito l'ha afferrata; angustia e dolori l'han colta come partoriente. (Geremia 49, 24)
Come? E' stata abbandonata la città della gloria, la città della gioia? (Geremia 49, 25)
Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti i tiratori d'arco; accampatevi contro di essa all'intorno, non ci sia per lei fuggitivo; rendetele secondo il suo operato, secondo tutto ciò che ha fatto, fate ad essa, poiché contro il Signore è stata insolente, contro il Santo di Israele. (Geremia 50, 29)
Improvvisamente è caduta Babilonia, ed è stata spezzata: ululate sopra di essa. Prendete balsamo per le sue ferite, forse guarirà. (Geremia 51, 8)
Corriere incontro al corriere corre e messaggero incontro al messaggero per annunziare al re di Babilonia che è stata presa la sua città da ogni parte; (Geremia 51, 31)
"Come è stata presa Sesàc e conquistata la gloria di tutta la terra! Come è divenuta un luogo devastato Babilonia tra le nazioni! (Geremia 51, 41)
Non si turbi il vostro cuore e non temete per la notizia che è stata udita nel paese; infatti un anno giunge una notizia e l'anno dopo un'altra notizia. Ci sarà violenza nel paese e dominatore contro dominatore. (Geremia 51, 46)
Il Signore è giusto, perché sono stata ribelle alle sue parole. Oh, ascoltate, o popoli tutti, vedete il mio dolore: le mie vergini e i miei giovani sono partiti per l'esilio! (Lamentazioni 1, 18)
Vedi, Signore, quanto è grande la mia angoscia, le mie viscere fremono. Il mio cuore è sconvolto in me, perché ribelle sono stata io! All'esterno la spada mi priva dei figli, in casa è come la morte! (Lamentazioni 1, 20)
E' stata espiata la tua colpa, figlia di Sion: non continuerà più a mandarti in esilio; ha visitato la tua iniquità, o figlia di Edom: ha svelato i tuoi peccati! (Lamentazioni 4, 22)
Difatti la loro lingua è stata levigata da un artigiano, sono indorati e inargentati, ma essi sono una falsità e non possono parlare. (Baruc 6, 7)
