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Perché sei fuggito di nascosto, ti sei sottratto da me né mi avvertisti, in modo che io ti avessi potuto accomiatare con festa e con canti, a suon di tamburelli e di cetre? (Genesi 31, 27)
E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Il tuo modo di fare è stato da folle! (Genesi 31, 28)
Certo, tu te ne sei andato perché avevi una grande nostalgia della casa di tuo padre, ma perché mi hai rubato i miei dèi?". (Genesi 31, 30)
Vent'anni sono stato con te! Le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e gli abbacchi del tuo gregge non li ho mai mangiati. (Genesi 31, 38)
Se non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo, il Terrore d'Isacco, tu ora mi avresti mandato via a mani vuote; ma Dio ha veduto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha sentenziato!". (Genesi 31, 42)
e anche Mizpa, perché disse: "Il Signore starà come vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo più l'un l'altro. (Genesi 31, 49)
Soggiunse Làbano a Giacobbe: "Ecco questo mucchio ed ecco questa stele sacra che io ho eretto tra me e te; (Genesi 31, 51)
questo mucchio è testimone e questa stele sacra è testimone che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte, per fare del male. (Genesi 31, 52)
I messaggeri tornarono da Giacobbe, e dissero: "Siamo stati da tuo fratello Esaù, e certamente egli marcia contro di te, avendo con sé quattrocento uomini". (Genesi 32, 7)
Pensò infatti: "Se Esaù viene contro una delle schiere e l'abbatte, il restante accampamento si salverà". (Genesi 32, 9)
e gli direte: "Anche il tuo servo Giacobbe sta venendo dietro di noi"". Pensava infatti: "Renderò lucente la sua faccia col dono che mi precede e in seguito vedrò il suo volto; forse mi accoglierà benevolmente". (Genesi 32, 21)
Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel, "perché -- disse -- ho visto Dio faccia a faccia eppure la mia vita è rimasta salva". (Genesi 32, 31)