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  • eppure la nostra carne è come la carne dei nostri fratelli e i nostri figli sono come i loro figli! Ecco, noi dobbiamo vendere come schiavi i figli e le figlie! Alcune delle nostre figlie sono state già ridotte in schiavitù e non abbiamo più nessuna possibilità, perché i nostri campi e le nostre vigne appartengono ad altri!". (Neemia 5, 5)

  • Ci siamo imposti di portare le primizie della nostra terra e le primizie di tutti i frutti d'ogni albero, anno per anno, alla casa del Signore; (Neemia 10, 36)

  • E la parte migliore delle nostre farine, delle offerte, del frutto di qualsiasi albero, del mosto e dell'olio, noi porteremo ai sacerdoti, nelle camere della casa del nostro Dio; e ai leviti la decima della nostra terra. I leviti preleveranno essi stessi la decima del nostro lavoro in tutte le città. (Neemia 10, 38)

  • Durante il regno di Assaraddon ritornai a casa mia e mi furono ridati la moglie Anna e il mio figlio Tobia. Alla nostra festa di Pentecoste, che è la festa delle Settimane, mi prepararono un lauto pranzo e mi misi a tavola: (Tobi 2, 1)

  • Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: "Padre!" Gli risposi: "Ebbene, figlio mio?". Mi rispose: "Padre, hanno assassinato uno della nostra gente e l'hanno gettato sulla piazza. L'hanno strangolato solo un momento fa". (Tobi 2, 3)

  • A sua volta Edna disse a Tobia: "Figlio e parente carissimo, che il Signore ti riconduca a casa e possa io, finché vivo, vedere i tuoi figli e quelli di mia figlia Sara prima di morire! Davanti al Signore ti affido mia figlia in custodia. Non contristarla in nessun giorno della sua vita. Figlio, va' in pace. D'ora innanzi io sono tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna tutto il tempo della nostra vita!". Dopo averli baciati tutti e due, li lasciò partire sani e salvi. (Tobi 10, 13)

  • "Signore, Dio del cielo, guarda il loro smisurato orgoglio e abbi pietà dell'umiliazione della nostra stirpe; in questo giorno volgi uno sguardo benigno verso coloro che ti sono consacrati". (Giuditta 6, 19)

  • perché di là attingono acqua tutti gli abitanti di Betulia. La sete li consumerà e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine creste dei monti, ci accamperemo su di esse per sorvegliare che nessun uomo esca dalla città. (Giuditta 7, 13)

  • Invero, nella nostra generazione non c'è stata né esiste oggi tribù o famiglia o popolo o città tra noi che adori gli dèi fatti da mano d'uomo, come avvenne nei tempi passati. (Giuditta 8, 18)

  • Noi invece non riconosciamo altro Dio all'infuori di lui, onde speriamo che non vorrà disdegnare noi né la nostra nazione. (Giuditta 8, 20)

  • L'uccisione dei nostri fratelli, la deportazione del paese, la devastazione della nostra eredità, Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo alle nazioni pagane, tra le quali diventeremo schiavi; saremo allora motivo di scandalo e di derisione di fronte ai nostri padroni. (Giuditta 8, 22)

  • La nostra schiavitù non si volgerà in benevolenza, ma il Signore Dio nostro la volgerà a nostro disonore. (Giuditta 8, 23)


“Façamos o bem, enquanto temos tempo à nossa disposição. Assim, daremos glória ao nosso Pai celeste, santificaremos nós mesmos e daremos bom exemplo aos outros.” São Padre Pio de Pietrelcina