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ma che andrai al mio paese e alla mia parentela a prendere una moglie per il figlio mio Isacco". (Genesi 24, 4)
ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per il figlio mio". (Genesi 24, 38)
Mi rispose: "Il Signore, alla cui presenza io cammino continuamente, manderà teco il suo angelo e farà riuscire il tuo viaggio, cosicché tu possa prendere una moglie per il mio figliolo dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. (Genesi 24, 40)
Solo allora sarai esente dalla mia maledizione, quando sarai andato alla mia famiglia; anche se non te la daranno, sarai esente dalla mia maledizione". (Genesi 24, 41)
Dissero allora: "Chiamiamo la giovinetta per chiedere la sua opinione". (Genesi 24, 57)
in ricompensa del fatto che Abramo ubbidì alla mia voce e osservò ciò che io gli avevo dato da osservare: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi". (Genesi 26, 5)
Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno a sua moglie ed egli disse: "E' mia sorella!", infatti aveva timore di dire "mia moglie", pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero, per causa di Rebecca, perché essa era avvenente di aspetto. (Genesi 26, 7)
Allora Abimèlech chiamò Isacco e disse: "Non c'è dubbio che costei sia tua moglie; e come mai tu hai detto: "E' mia sorella"?". Gli rispose Isacco: "Perché mi son detto: "Che non abbia a morire per causa di lei!"". (Genesi 26, 9)
Riprese: "Vedi che io sono vecchio; non so il giorno della mia morte. (Genesi 27, 2)
Poi preparami un piatto gustoso che io amo e portamelo perché io ne mangi, affinché l'anima mia ti benedica prima che io muoia". (Genesi 27, 4)
"Portami della selvaggina e preparami un piatto da mangiare, poi ti benedirò, con l'approvazione del Signore, prima della mia morte". (Genesi 27, 7)
Orbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce in ciò che ti comando: (Genesi 27, 8)