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Io mi farò trovare da voi, oracolo del Signore, e ricondurrò i vostri deportati e vi radunerò di mezzo a tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove io vi ho dispersi, oracolo del Signore, e vi farò ritornare al luogo dal quale vi ho fatto deportare. (Geremia 29, 14)
Ma così dice il Signore al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, i vostri fratelli che non sono stati deportati con voi: (Geremia 29, 16)
Ma voi ascoltate la parola del Signore, o deportati tutti, che io ho mandato da Gerusalemme a Babilonia. (Geremia 29, 20)
E da essi si trarrà una formula di maledizione che useranno tutti i deportati di Giuda che sono in Babilonia: "Il Signore tratti come Sedecia e come Acab, che il re di Babilonia arrostì con il fuoco!". (Geremia 29, 22)
"Manda a dire a tutti i deportati: Così dice il Signore a Semaià il nechelamita: Poiché Semaià ha profetizzato a voi mentre io non l'ho inviato e vi ha fatto confidare nella menzogna, (Geremia 29, 31)
Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo della guardia, lo ebbe rinviato da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda che venivano condotti a Babilonia. (Geremia 40, 1)
Or tutti i capi dei soldati che tenevano il campo con i loro uomini udirono che il re di Babilonia aveva preposto nel paese Godolia, figlio di Achikàm, e che aveva affidato a lui uomini, donne e fanciulli e la gente povera del paese, coloro che non furono deportati in Babilonia. (Geremia 40, 7)
"Figlio dell'uomo, a te e ai tuoi fratelli, ai tuoi parenti deportati con te e a tutta la casa d'Israele, gli abitanti di Gerusalemme dicono: "Ormai sono lontani dal Signore, a noi la terra è data in possesso ereditario". (Ezechiele 11, 15)
Ariòch introdusse in fretta Daniele dal re e così gli disse: "Ho trovato un tale tra i deportati di Giuda che farà conoscere al re l'interpretazione". (Daniele 2, 25)
Così Daniele fu introdotto alla presenza del re. Allora il re prese a dire a Daniele: "Sei tu Daniele dei deportati di Giuda che il re mio padre condusse dalla Giudea? (Daniele 5, 13)
Allora replicarono al re: "Daniele, che è dei deportati di Giuda, non si è preoccupato di te, o re, né della proibizione che tu hai fatto mettere per scritto e tre volte al giorno fa la sua preghiera". (Daniele 6, 14)
Perciò ora saranno deportati alla testa dei deportati, e cesserà l'orgia degli scioperati. (Amos 6, 7)