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"Così direte a Giuseppe: Deh, perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male!". Or dunque, perdona il delitto dei servi del Dio di tuo padre!". Giuseppe pianse quando gli si parlò così. (Genesi 50, 17)
Or dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini". Così li consolò e fece loro coraggio. (Genesi 50, 21)
Così Giuseppe vide i figlioli di Efraim fino alla terza generazione, ed anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. (Genesi 50, 23)
Ma il faraone ordinò così a tutto il suo popolo: "Ogni figlio che nascerà, gettatelo nel fiume: lasciate vivere invece le figlie". (Esodo 1, 22)
Esse vennero da Reuel, loro padre, che disse: "Perché tornate così presto oggi?". (Esodo 2, 18)
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono". E aggiunse: "Così dirai ai figli d'Israele: "Io-sono mi ha inviato da voi"". (Esodo 3, 14)
Dio disse ancora a Mosè: "Così dirai ai figli d'Israele: "Il Signore (Jhwh), Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe mi ha inviato a voi: questo è il mio nome per sempre, e questo il mio ricordo di generazione in generazione". (Esodo 3, 15)
E dirai al faraone: "Così ha detto il Signore: Israele è il mio figlio primogenito. (Esodo 4, 22)
Dopo questo, Mosè ed Aronne vennero a dire al faraone: "Così ha detto il Signore, Dio di Israele: "Lascia andare il mio popolo a celebrare una festa per me nel deserto"". (Esodo 5, 1)
I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e dissero al popolo: "Così ha detto il faraone: "Non vi diamo più paglia". (Esodo 5, 10)
Gli scribi dei figli d'Israele vennero a protestare dal faraone dicendo: "Perché fai così ai tuoi servi? (Esodo 5, 15)
Così Mosè parlò ai figli d'Israele, ma essi non lo ascoltarono, perché ridotti all'estremo per il duro lavoro. (Esodo 6, 9)
