Katolička Biblija
 

Apocalisse, 15

2. Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine,

Stihovi vezani uz Apocalisse, 15:

Apocalisse 15 si occupa della visione di Giovanni della fuoriuscita degli ultimi sette parassiti, che vengono inviati da Dio per punire i malvagi e per preparare la strada al ritorno di Cristo. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in Apocalisse 15:

Salmo 2:5: "Allora ti parlerai nella tua ira, e nel tuo furore li turbinerai" Questo verso parla dell'ira di Dio che verrà riversata sui malvagi, un'idea che viene ripresa nell'apocalisse 15 .

Isaia 51:17: "Risveglio, sveglio, alzati, o Gerusalemme, che avevi bevuto dalla mano del Signore il calice del tuo furore; hai bevuto e hai svuotato il calice dello sbalorditivo alle feci." Questo verso parla del calice dell'ira di Dio, che è menzionato in Apocalisse 15:7.

Esodo 15:1: "Quindi Mosè cantò e i figli di Israele questa canzone al Signore e parlò, dicendo: canterò al Signore, perché fu esaltato; gettò il suo cavallo nel mare e nel suo cavaliere." Questo verso parla di una canzone di vittoria cantata dopo la distruzione dei nemici di Dio. In Apocalisse 15:3, John vede i vincitori della bestia cantare una canzone simile.

Isaia 6:4: "E l'Umbra delle porte si mosse alla voce di ciò che piangeva e la casa si riempiva di fumo." Questo verso parla di una visione di Isaia della gloria di Dio. In Apocalisse 15:8, Giovanni vede il tempio pieno della gloria di Dio.

Matteo. Questo verso parla del ritorno di Cristo e dell'incontro dei suoi eletti. Questo tema è rilevante per l'Apocalisse 15, poiché i parassiti che vengono versati fanno parte del processo che porta al ritorno di Cristo.





“Há alegrias tão sublimes e dores tão profundas que não se consegue exprimir com palavras. O silêncio é o último recurso da alma, quando ela está inefavelmente feliz ou extremamente oprimida!” São Padre Pio de Pietrelcina