Re 2, 18
19. Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi?
19. Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi?
Il capitolo 18 di 2 Re racconta la storia di Ezechia, re di Giuda, e la sua lotta contro il Senaqueribe, re di Assiria. Ezechia guida le riforme religiose a Giuda e si rifiuta di sottomettersi alle richieste di Senaqueribe. Senaqueribe invade Giuda, ma Ezechia chiede aiuto a Dio e l'esercito assiro finisce per soffrire di una grande sconfitta. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in 2 Re 18.
2 Cronache 29:3: "Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte della casa del Signore e le notò". Questo verso mostra la prima azione di Ezechia come re di Giuda, che guidava riforme religiose nel paese.
2 Cronache 30:6: "Pertanto, i messaggeri sono andati con lettere in mano attraverso tutte le città di Ephraim e Manasse e persino Zebulom; ma deridendole e deridendole." Questo verso mostra il rifiuto delle riforme religiose guidate da Ezechia da alcuni abitanti del Regno settentrionale.
Isaia 36:4: "Quindi Rabsaqué disse loro:" Dì Ezechia: Così dice il Grande Re, il re di Assiria, in cui ti fidi? "Questo verso mostra l'inizio delle richieste di Senaquerib a Ezekiah, che includeva la resa di Giuda.
Isaia 37:14: "Quindi Ezechia ricevette la lettera dalle mani dei Messaggeri e la leggeva; e si arrampicò nella casa del Signore e allungò la mano davanti al Signore." Questo verso mostra la risposta di Ezechia alla lettera di Senaqueribe, che chiedeva aiuto a Dio per proteggere il suo regno.
Isaia 37:36: "Poi l'angelo del Signore uscì e uccise centottanta -cinque mila uomini nel campo assiro; e quando gli uomini si alzarono la mattina, ecco, erano tutti cadaveri." Questo verso mostra un intervento divino nella battaglia tra Giuda e Assiria, che ha provocato una grande vittoria per Ezechia e il suo esercito.
“Submeter-se não significa ser escravo, mas ser livre para receber santos conselhos.” São Padre Pio de Pietrelcina
