Samuele 2, 15

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e cinquanta uomini che correvano davanti a lui.

2 Assalonne si alzava la mattina presto e si metteva da un lato della strada di accesso alla porta della città; quando qualcuno aveva una lite e veniva dal re per il giudizio, Assalonne lo chiamava e gli diceva: «Di quale città sei?», l'altro gli rispondeva: «Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele».

3 Allora Assalonne gli diceva: «Vedi, le tue ragioni sono buone e giuste, ma nessuno ti ascolta da parte del re».

4 Assalonne aggiungeva: «Se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse una lite o un giudizio verrebbe da me e io gli farei giustizia».

5 Quando uno gli si accostava per prostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo baciava.

6 Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti che venivano dal re per il giudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli Israeliti.

7 Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: «Lasciami andare a Ebron a sciogliere un voto che ho fatto al Signore.

8 Perché durante la sua dimora a Ghesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se il Signore mi riconduce a Gerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!».

9 Il re gli disse: «Và in pace!». Egli si alzò e andò a Ebron.

10 Allora Assalonne mandò emissari per tutte le tribù d'Israele a dire: «Quando sentirete il suono della tromba, allora direte: Assalonne è divenuto re a Ebron».

11 Con Assalonne erano partiti da Gerusalemme duecento uomini, i quali, invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla.

12 Assalonne convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. La congiura divenne potente e il popolo andava crescendo di numero intorno ad Assalonne.

13 Arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti si è volto verso Assalonne».

14 Allora Davide disse a tutti i suoi ministri che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la sventura e colpisca la città a fil di spada».

15 I ministri del re gli dissero: «Tutto secondo ciò che sceglierà il re mio signore; ecco, noi siamo i tuoi ministri».

16 Il re dunque uscì a piedi con tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la reggia.

17 Il re uscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa.

18 Tutti i ministri del re camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti i Peletei e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat al suo seguito, sfilavano davanti al re.

19 Allora il re disse a Ittài di Gat: «Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna indietro e resta con il re, perché sei un forestiero e per di più un esule dalla tua patria.

20 Appena ieri sei arrivato e oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano con te la grazia e la fedeltà al Signore!».

21 Ma Ittài rispose al re: «Per la vita del Signore e la tua, o re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, là sarà anche il tuo servo».

22 Allora Davide disse a Ittài: «Và, prosegui pure!». Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tutte le donne e i bambini che erano con lui.

23 Tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re stava in piedi nella valle del Cedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via del deserto.

24 Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano l'arca dell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio presso Ebiatàr, finché tutto il popolo non finì di uscire dalla città.

25 Il re disse a Zadòk: «Riporta in città l'arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi del Signore, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora.

26 Ma se dice: Non ti gradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a lui».

27 Il re aggiunse al sacerdote Zadòk: «Vedi? Torna in pace in città con tuo figlio Achimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr.

28 Badate: io aspetterò presso i guadi del deserto, finché mi sia portata qualche notizia da parte vostra».

29 Così Zadòk ed Ebiatàr riportarono a Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono.

30 Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.

31 Fu intanto portata a Davide la notizia: «Achitòfel è con Assalonne tra i congiurati». Davide disse: «Rendi vani i consigli di Achitòfel, Signore!».

32 Quando Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove ci si prostra a Dio, ecco farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunica stracciata e il capo coperto di polvere.

33 Davide gli disse: «Se tu procedi con me, mi sarai di peso;

34 ma se torni in città e dici ad Assalonne: Io sarò tuo servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuo servo, tu dissiperai in mio favore i consigli di Achitòfel.

35 E non avrai forse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire della reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr.

36 Ecco, essi hanno con loro i due figli, Achimaaz, figlio di Zadòk e Giònata, figlio di Ebiatàr; per mezzo di loro mi farete sapere quanto avrete sentito».

37 Cusài, amico di Davide, arrivò in città quando Assalonne entrava in Gerusalemme.




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2 Samuel 15 parla della cospirazione di Absalom per diventare re invece di David. Inganna il popolo, ottiene seguaci e conquista il cuore di molti israeliti. David, quando diventa consapevole della cospirazione, scappa da Gerusalemme con la sua famiglia e i suoi seguaci. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in 2 Samuel 15:

Salmo 3:1-2: "O Signore, come i miei avversari si sono moltiplicati! Ci sono molti che si alzano contro di me. Molti dicono dalla mia anima: non c'è salvezza per lui in Dio." Questo salmo, scritto da David, esprime la sua angoscia davanti alla cospirazione di Absalom e alla minaccia che rappresenta al suo regno.

Salmo 41:9: "Anche il mio intimo amico, di cui mi fidavo, che ha mangiato dal mio pane, mi ha sollevato il tallone contro di me." David si rammarica del tradimento di Aitofel, uno dei suoi consiglieri, che si è trasferito dalla parte di Absalom e ha cospirato contro di lui.

Salmo 55:12-14: "Perché non era un nemico che mi ha rotto; poi l'avrei sopportato; non era quello che mi odiavo che mi divertivano contro di me, perché mi avrei nascosto; guida e il mio interiore Amico. Consultiamo delicatamente insieme e camminavamo nella casa di Dio come compagni ". David si riferisce ad Aitofel, il suo ex consigliere e amico, che si è unito alla cospirazione di Absalom e ha tradito la sua fiducia.

Salmo 59:1-3: "Lasciami, mio ​​Dio, dai miei nemici; difenami da coloro che si scontrano contro di me. Danno da coloro che praticano l'iniquità e salvami da uomini assetati di sangue. Perché lo hanno messo in vittoria al mio anima; i forti sono raccolti contro di me, non dalla mia trasgressione o dal mio peccato, o Signore ". David chiede Dio per la protezione di fronte alla minaccia rappresentata da Absalom e dai suoi seguaci.

Salmo 63:1: "O Dio, sei mio Dio; ti cercherò presto; la mia anima ha sete per te; la mia carne ti desidera molto in una terra asciutta stanca dove non c'è acqua." Questo salmo esprime la devozione di David a Dio, anche di fronte alle difficoltà affrontate nella fuga di Absalom.


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