Löydetty 387 Tulokset: peccato di David

  • Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare. (Romani 7, 7)

  • Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto (Romani 7, 8)

  • e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita (Romani 7, 9)

  • Il peccato infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte. (Romani 7, 11)

  • Ciò che è bene è allora diventato morte per me? No davvero! E' invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento. (Romani 7, 13)

  • Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. (Romani 7, 14)

  • quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. (Romani 7, 17)

  • Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. (Romani 7, 20)

  • ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. (Romani 7, 23)

  • Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato. (Romani 7, 25)

  • Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. (Romani 8, 2)

  • Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, (Romani 8, 3)


“Devo fazer somente a vontade de Deus e, se lhe agrado, o restante não conta.” São Padre Pio de Pietrelcina