Löydetty 1016 Tulokset: dall'Egitto

  • Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. (Genesi 41, 34)

  • Questi viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia». (Genesi 41, 36)

  • Il faraone disse a Giuseppe: «Ecco, io ti metto a capo di tutto il paese d'Egitto». (Genesi 41, 41)

  • Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: «Abrech». E così lo si stabilì su tutto il paese d'Egitto. (Genesi 41, 43)

  • Poi il faraone disse a Giuseppe: «Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto». (Genesi 41, 44)

  • E il faraone chiamò Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. Giuseppe uscì per tutto il paese d'Egitto. (Genesi 41, 45)

  • Giuseppe aveva trent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto. (Genesi 41, 46)

  • Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i viveri della campagna circostante. (Genesi 41, 48)

  • Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto (Genesi 41, 53)

  • e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane. (Genesi 41, 54)

  • Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». (Genesi 41, 55)

  • La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. (Genesi 41, 56)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina