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E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio. (Apocalisse 16, 9)
Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. (Apocalisse 18, 1)
I re della terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, (Apocalisse 18, 9)
tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno: Babilonia, possente città; in un'ora sola è giunta la tua condanna!». (Apocalisse 18, 10)
«I frutti che ti piacevano tanto, tutto quel lusso e quello splendore sono perduti per te, mai più potranno trovarli». (Apocalisse 18, 14)
I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno: (Apocalisse 18, 15)
e gridano guardando il fumo del suo incendio: «Quale città fu mai somigliante all'immensa città?». (Apocalisse 18, 18)
perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!». (Apocalisse 19, 2)
Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo: (Apocalisse 19, 4)
Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell'Agnello; la sua sposa è pronta, (Apocalisse 19, 7)
le hanno dato una veste di lino puro splendente». (Apocalisse 19, 8)
Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. (Apocalisse 20, 1)