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A capo dei sàtrapi mise tre funzionari, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano rendere conto perché nessun danno ne soffrisse il re. (Daniele 6, 3)
Ora Daniele era superiore agli altri funzionari e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito straordinario, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno. (Daniele 6, 4)
Perciò tanto i funzionari che i sàtrapi cercavano di trovare qualche pretesto contro Daniele nell'amministrazione del regno. Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare, (Daniele 6, 5)
quegli uomini allora pensarono: "Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio". (Daniele 6, 6)
Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima. (Daniele 6, 11)
Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. (Daniele 6, 12)
"Ebbene - replicarono al re -, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere". (Daniele 6, 14)
Il re, all'udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo. (Daniele 6, 15)
Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: "Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!". (Daniele 6, 17)
Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato riguardo a Daniele. (Daniele 6, 18)
Quando fu vicino, il re chiamò Daniele con voce mesta: "Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?". (Daniele 6, 21)
Daniele rispose: "O re, vivi in eterno! (Daniele 6, 22)