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Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del settimo mese, benché le fondamenta del tempio del Signore non fossero ancora state poste. (Esdra 3, 6)
Però nel primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro dette ordine di edificare questa casa di Dio. (Esdra 5, 13)
Nel primo anno del re Ciro il re Ciro ha dato un ordine riguardo alla casa di Dio, a Gerusalemme: "Venga edificata la casa come luogo dove si offrano sacrifici. Le fondamenta siano saldamente piantate. La sua altezza sia di sessanta cubiti; la sua larghezza di sessanta cubiti. (Esdra 6, 3)
I deportati celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, (Esdra 6, 19)
Il primo giorno del primo mese era stato l'inizio del viaggio da Babilonia, e il primo giorno del quinto mese egli arrivò a Gerusalemme, poiché la mano benevola del suo Dio era sopra di lui. (Esdra 7, 9)
Partimmo dal fiume Aavà il dodici del primo mese, incamminandoci verso Gerusalemme. La mano del nostro Dio fu sopra di noi e ci liberò, lungo il cammino, dalla violenza del nemico e del predone. (Esdra 8, 31)
Ma i deportati si comportarono come era stato detto. Il sacerdote Esdra scelse alcuni capifamiglia secondo il loro casato e tutti designati per nome. Il primo giorno del decimo mese iniziarono le sedute per esaminare la questione; (Esdra 10, 16)
e il primo giorno del primo mese si terminò con tutti coloro che avevano sposato donne straniere. (Esdra 10, 17)
Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini e delle donne e di quanti erano in grado d'intendere. (Neemia 8, 2)
Esdra diede lettura del libro della legge di Dio, ogni giorno, dal primo giorno fino all'ultimo. Celebrarono la festa per sette giorni; nell'ottavo giorno ci fu un'adunanza solenne, come vuole la legge. (Neemia 8, 18)
Allora io feci salire i capi di Giuda sopra le mura e formai due grandi cori: il primo procedeva sulle mura, a destra, verso la porta del Letame. (Neemia 12, 31)
Tobia uscì a chiamarlo: "O giovane -- gli disse -- mio padre ti chiama". Quando l'angelo entrò, Tobi lo salutò per primo. L'angelo rispose: "Ti auguro felicità in abbondanza". Tobi rispose: "Che felicità posso io ancora avere? Sono un cieco e non posso vedere la luce del cielo. Vivo nell'oscurità, come i morti che non vedono più la luce. Vivente, abito tra i morti; sento la voce degli uomini, ma non li vedo". L'angelo gli disse: "Fatti coraggio, Dio non tarderà a guarirti, fatti coraggio!". Poi Tobi gli chiese: "Mio figlio Tobia ha l'intenzione di andare nella Media. Non potresti tu accompagnarlo facendogli da guida? Ti darò la tua ricompensa, o fratello!". Egli rispose: "Potrò accompagnarlo; conosco tutte le strade, mi sono recato spesso nella Media, ho attraversato tutte le sue pianure e i suoi monti e ne conosco tutte le strade". (Tobi 5, 10)