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  • C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, uomo giusto e buono, (Vangelo secondo Luca 23, 50)

  • Questi insegnamenti impartì nella sinagoga a Cafarnao. (Vangelo secondo Giovanni 6, 59)

  • I suoi genitori parlarono così perché temevano i Giudei. I Giudei infatti si erano già accordati che se qualcuno lo avesse riconosciuto come Cristo, sarebbe stato escluso dalla sinagoga. (Vangelo secondo Giovanni 9, 22)

  • Allora i sacerdoti-capi e i farisei convocarono il sinedrio e dicevano: "Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni! (Vangelo secondo Giovanni 11, 47)

  • Gesù, trovato un asinello, gli sedette in groppa come sta scritto: (Vangelo secondo Giovanni 12, 14)

  • Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina. (Vangelo secondo Giovanni 12, 15)

  • Pur tuttavia anche fra i capi molti credettero in lui, ma non lo professavano pubblicamente a causa dei farisei, per non venire espulsi dalla sinagoga. (Vangelo secondo Giovanni 12, 42)

  • Vi cacceranno fuori dalle sinagoghe; viene anzi l'ora in cui chi vi ucciderà penserà di rendere un culto a Dio. (Vangelo secondo Giovanni 16, 2)

  • Gli rispose Gesù: "Io ho parlato apertamente al mondo. Io ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove si radunano tutti i Giudei, e di nascosto non ho mai detto nulla. (Vangelo secondo Giovanni 18, 20)

  • Ora, c'era un uomo zoppo fin dalla nascita che solevano portare e deporre ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel tempio. (Atti degli Apostoli 3, 2)

  • Vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, incominciò a chiedere loro l'elemosina. (Atti degli Apostoli 3, 3)

  • e conoscevano che era proprio quello che stava seduto abitualmente presso la porta Bella del tempio a chiedere l'elemosina. Erano pieni di stupore e di meraviglia per ciò che gli era accaduto. (Atti degli Apostoli 3, 10)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina