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Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». (Genesi 24, 54)
Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. (Genesi 24, 59)
Benedissero Rebecca e le dissero: diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti la porta dei suoi nemici!». (Genesi 24, 60)
Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. (Genesi 25, 5)
Quanto invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il levante, nella regione orientale. (Genesi 25, 6)
Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati. (Genesi 25, 8)
Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre. (Genesi 25, 9)
La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi morì e si riunì ai suoi antenati. (Genesi 25, 17)
Egli abitò da Avìla fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli. (Genesi 25, 18)
Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. (Genesi 25, 22)
Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. (Genesi 25, 24)
Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. (Genesi 25, 28)
