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Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. (Genesi 4, 8)
Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! (Genesi 4, 10)
Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. (Genesi 4, 11)
Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». (Genesi 4, 12)
Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? (Genesi 4, 13)
Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere». (Genesi 4, 14)
Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. (Genesi 4, 15)
Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. (Genesi 4, 17)
A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech. (Genesi 4, 18)
Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. (Genesi 4, 19)
Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. (Genesi 4, 21)
Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama. (Genesi 4, 22)