Levitico, 6
9. Aronne e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno.
9. Aronne e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno.
Levitico 6 presenta istruzioni specifiche per il sacerdozio sull'offerta di sacrifici, l'uso dell'altare e la manipolazione delle ceneri. I seguenti versi sono correlati a questi temi:
Levitico 6:9: "Dai ordine ad Aaron e ai suoi figli, dicendo: Questa è la legge dell'Olocausto; è l'olocausto bruciato bruciando sull'altare tutta la notte fino al mattino e il fuoco dell'altare si brucerà." Questo verso è una continuazione delle istruzioni per offrire l'Olocausto e indica che dovrebbe essere bruciato continuamente sull'altare, mantenendo il fuoco acceso.
Levitico 6:13: "Il fuoco brucerà continuamente sull'altare; non uscirà." Questo verso sottolinea l'importanza del fuoco che non cancella mai l'altare.
Levitico 6:25: "Parla ad Aaron e ai suoi figli, dicendo: Questa è la legge del sacrificio per il peccato: dove l'Olocausto sarà giurato, il sacrificio per il peccato sarà degolari davanti al Signore; è una cosa molto santa." Qui vengono presentate le istruzioni per l'offerta del sacrificio per il peccato, che deve essere fatto nello stesso posto dell'Olocausto davanti al Signore.
Levitico 6:26: "Il sacerdote che gli offre per peccato lo mangerà; in un luogo santo verrà mangiato nell'atrio della tenda della congregazione". Questo verso descrive che il sacerdote che offre il sacrificio per il peccato è colui che deve mangiarlo in un luogo santo.
Levitico 6:30: "Ma nessun sacrificio il cui sangue viene portato nella tenda della congregazione per fare espiazione nel santuario verrà mangiato; verrà bruciato nel fuoco." Questo verso indica che alcuni sacrifici, il cui sangue viene portato nel santuario per fare espiazione, non dovrebbero essere mangiati ma bruciati nel fuoco.
“Onde há mais sacrifício, há mais generosidade.” São Padre Pio de Pietrelcina
